Casa Carita
Lo sapevi che ...
Ultime novità dalla casa di Leskoc
Casa Umbra
in Kosovo
"Benvenuti nel nostro sito dedicato alla Casa di Accoglienza Leskoc e alle iniziative della "Casa Umbra" in Kosovo. Esplorate queste pagine per informazioni dettagliate, tuttavia, teniamo a sottolineare che nulla può sostituire l'importanza del contatto diretto e del legame umano con coloro che incontrate nel percorso della carità. Auguriamo una piacevole navigazione!"
La casa famiglia di Leskoc è una struttura che accoglie circa 10 minori in affido, e si prende cura di oltre 100 famiglie povere. E' una grande struttura organizzata sul modello di una casa famiglia, con laboratori di formazione e avviamento al lavoro per i giovani.
La struttura
Una casa di accoglienza
Leskoc è il campo base della Casa Umbra in Kosovo. La struttura ha a disposizione molti ettari di terreno, dove sono già cominciate attività agricole e di allevamento. Avviati nel 2010, i lavori della nuova casa sono stati inaugurati il 24 ottobre 2014 e nel corso del 2015 la casa è diventata completamente operativa.
Progetti
Le nostre attività
Nel maggio 2021, è stato inaugurato nella casa umbra in Kosovo il nuovo caseificio che consente la lavorazione del latte prodotto nell’allevamento bovino e la commercializzazione dei suoi derivati. Il tutto grazie al sostegno economico e organizzativo del caseificio “Fratelli Beneduce” di Sant’Anastasia, nel napoletano, e alla collaborazione di alcuni carabinieri in servizio di polizia militare nella base italiana di Pristina.
Per sostenere le famiglie del Kosovo è possibile sottoscrivere un'adozione a distanza, tramite la Caritas di Gubbio , aiutando così i bambini e le loro famiglie a vivere dignitosamente. L'adozione comporta la spesa di 312 euro all'anno (26 euro al mese), che possono essere versati con la cadenza che si preferisce. I soldi vengono utilizzati per cibo, vestiario e per le necessità scolastiche e sanitarie della famiglia. Questo è possibile grazie al rapporto diretto e quotidiano con le persone e a una conoscenza profonda della realtà locale.
Dopo i primi anni di accoglienza nell’emergenza e di assistenza alle prime necessità della popolazione (come cibo e vestiario, ricostruire le abitazioni, scavare pozzi per l’acqua e altro del genere) i volontari italiani hanno cominciato a pensare al futuro dei tanti bambini e ragazzi accolti nella casa . Sono nate così le prime attività economiche, come l’azienda agricola , che si occupa di allevamento e produzione cereali, seguiti dalla panetteria e caseificio con prodotti sia per soddisfare i fabbisogni interni, sia da destinare alla vendita.